h. 20:30
Con la presenza del regista Ivan Vadori
“La Voce d’Impastato”
regia di Ivan Vadori
sceneggiatura: Ivan Vadori, Francesca Benvenuto
operatore video: Simone Mastroianni
fotografia: Massimo Scarpato
Cast Attori fiction: Andrea Tich, Natalie Norma Fella, Sara Beinat
L’attivista Peppino Impastato ha segnato un solco nel contrasto a Cosa Nostra per due principali motivi: egli è l’unico rappresentante dell’antimafia italiana nato in una famiglia mafiosa; Impastato dunque ha affrontato il “cancro” della criminalità tra le mura di casa, essendo suo padre Luigi Impastato affiliato a Cosa Nostra. Inoltre egli ha saputo sfruttare le potenzialità della Radio per creare controinformazione nei comuni di Cinisi e Terrasini assoggettati allo strapotere del boss Gaetano Badalamenti. La Radio è tutt’ora l’unico mezzo di comunicazione di massa che non ha confini e limiti. Si è resa indispensabile lo scorso marzo 2011 nel maremoto di Fukushima Daiichi – una volta saltati i ponti cellulari e l’elettricità – il più evoluto paese del mondo ha comunicato attraverso i radioamatori.
Per oltre ventitré anni la morte di Impastato risulterà alla magistratura come suicidio terroristico, avendo subito innumerevoli depistaggi nelle indagini. Soltanto nel marzo 2001 la Corte d’Assise ha sentenziato i mafiosi Vito Palazzolo e Tano Badalamenti come mandanti dell’omicidio Impastato, condannati il primo a trent’anni e il secondo all’ergastolo.
È del Febbraio 2012 l’apertura da parte delle Procure di Palermo e di Trapani del fascicolo relativo all’omicidio Impastato legato all’efferato assassinio di Alcamo Marina dove, nel gennaio 1976, perirono i carabinieri Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Dalle indagini in corso emerge che l’attivista Impastato era venuto a conoscenza di importanti informazioni sulla strage di Alcamo Marina. Il 13 Febbraio 2012, dopo 21 anni, due mesi e quindici giorni di detenzione, Giuseppe Gullotta, che era stato costretto a dichiarasi reo dell’omicidio di Alcamo sotto minacce da parte delle forze dell’ordine, è stato rilasciato per non aver commesso i fatti, data la sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria. A distanza di molti anni le inchieste condotte dal giornalista Impastato si stanno dimostrando veritiere. Il giovane Peppino era stato lungimirante, certamente con i suoi documenti riguardanti l’omicidio di Alcamo Marina avrebbe realizzato uno speciale per Radio Aut. La cartellina che li conteneva è scomparsa dopo l’omicidio dell’attivista siciliano. Al verbale delle forze dell’ordine ne è stato registrato il sequestro, ma dal lontano maggio 1978 non si è più vista traccia di tale documentazione, proprio come è avvenuto per l’agenda rossa di Paolo Borsellino.
Nell’aprile 2012 il regista Ivan Vadori ha prodotto il documentario “Radio Aut. Grido di legalità nell’era web 2.0” (Italia, 2012, 20’) di cui potete vedere un piccolo estratto . Il cortometraggio con riprese e montaggio a cura di Filippo Baracchi, attraverso le autorevoli testimonianze di chi ha conosciuto personalmente Peppino (il fratello Giovanni, l’amico storico Salvo Vitale, il radioamatore Danilo Sulis) e di coloro che indirettamente hanno avuto contatto con l’attivista siciliano (il Pm Antonio Ingroia, il Procuratore Giancarlo Caselli, il Pm Franca Imbergamo, il Prof. Umberto Santino, il giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo), racconta quanto fosse geniale l’idea di Peppino di contrastare la mafia per mezzo dell’ironia e del sarcasmo. Nel 2010, a distanza di trentatré anni dalla nascita di Radio Aut, lo stesso Danilo Sulis, insieme ad alcuni compagni di Radio Sud (Associazione 100 Passi Network), hanno deciso di fondare sul web Radio 100 Passi in memoria dell’attivista scomparso nel maggio 1978. Radio 100 Passi non si vuole paragonare a quella che fu l’esperienza di Radio Aut e dei suoi redattori, ma il suo fine è quello di diffondere – attraverso il web 2.0 – libera informazione riguardo a tematiche di mafia, di attualità, di politica, di cultura e di mandare in onda un palinsesto musicale particolarmente ricercato.
Per la primavera del 2013 -a 35 anni dalla morte di Peppino- è previsto l’uscita del documentario “La Voce d’Impastato” del regista friulano Ivan Vadori che andrà ad approfondire la ricerca su Radio Aut, lo stretto legame di essa con la rete web 2.0, il depistaggio dell’omicidio di Impastato e i collegamenti tra le attività di Peppino e l’efferato assassinio dei due carabinieri di Alcamo Marina che ancora oggi non hanno avuto giustizia. “La Voce d’Impastato” sarà un viaggio nell’Italia attraverso le testimonianze di magistrati, parenti e giornalisti che hanno uno stretto legame con Peppino Impastato. Oltre agli autorevoli protagonisti già sopracitati verranno intervistati la giornalista del Fatto Quotidiano Antonella Mascali, il Presidente di Libera Don Ciotti, il sociologo Nando Della Chiesa ed il reporter Carlo Lucarelli. E’ stata già raccolta l’intervista al Pm Antonio Ingroia in partenza per la missione in Guatemala per conto dell’ONU.
IVAN VADORI (Pordenone, 1981) è giornalista pubblicista, laureato in scienze e tecnologie multimediali presso l’Università di Udine. Produttore del documentario “Aviano, Italia” e del film “Il sole tramonta a mezzanotte”. È stato nel direttivo nazionale dell’associazione Annaviva (www.annaviva.com), unica ass. nazionale in memoria della giornalista Anna Politkovskaja. Relatore di incontri di formazione volti alla legalità e in difesa dell’art. 21 in diverse scuole primarie e secondarie del Friuli Venezia Giulia e Veneto e presso l’Università di Udine. Vincitore premio “corti” Pirandello 2009 ad Agrigento. Moderatore in diversi dibattiti sulla giustizia, immigrazione, mafia. Attualmente collabora con il Messaggero Veneto, Affaritaliani.it, il Fatto Quotidiano. Media Assistance dei festival “Le voci dell’inchiesta”, “Pordenonelegge”, “Eticamente”. E’ impegnato attivamente nel Presidio di Libera “Giancarlo Siani” di Portogruaro (VE).
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