Atto costitutivo del Comitato No Tav Udine – Carta dei Principi e degli Intenti

Il Comitato NO TAV di Udine si costituisce come assemblea popolare di resistenza contro la costruzione del Treno ad Alta Velocità e contro l’attuale sistema neoliberista, di cui il TAV è emblema, che in nome degli interessi economici di un’esigua minoranza rappresentata dai poteri neo-liberisti sfrutta le persone e la natura. Nella fattispecie la sua costituzione avviene in corrispondenza all’ipotesi di realizzazione dell’opera ferroviaria AV/AC inizialmente denominata, a livello europeo, Progetto Prioritario Numero 6, Corridoio V Lisbona-Kiev. Tale opera è nota alle cronache per la tratta italo-francese Torino-Lione, ma la sua realizzazione riguarda tutto il nord Italia e segnatamente il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto.

In coerenza con i propri obiettivi e nell’intento di rafforzare la propria incisività il Comitato stabilisce i seguenti punti come elementi che ne definiscono l’identità e le pratiche di lotta:

−    Il Comitato si basa sulla democrazia diretta e assembleare come metodo socio politico di organizzazione e di rapporti tra le persone, in cui non esiste il meccanismo della delega politica, bensì quello della diretta partecipazione degli individui alle decisioni assunte. Per tanto, la partecipazione nel Comitato è individuale e ciascuno non rappresenta altri che sé stesso, a prescindere da ogni sua possibile partecipazione in altre associazioni, comitati, partiti o movimenti.

−    Fermo restando la libertà individuale di espressione e azione, tutti gli atti compiuti e le dichiarazioni rilasciate a nome del Comitato devono essere discusse e decise in assemblea, questo per rispetto al principio assembleare ma anche per evitare possibili strumentalizzazioni del comitato stesso.

−    Dalla valorizzazione del percorso storico già intrapreso da comitati in tutta Italia, si evidenzia che i “tavoli di concertazione”, i “tavoli tecnici” e/o “commissioni comunali” riguardanti la compatibilità ambientale e sociale dell’opera, sono stati sempre utilizzati dai partiti politici quale strumento di recupero e insabbiamento delle lotte popolari. Per questa ragione, il Comitato rifiuta a priori la possibilità di prendere parte a qualsiasi tipo d’iniziativa volta a mediare tra le posizioni favorevoli e contrarie al TAV, dato che l’obiettivo del Comitato è la paralisi dell’opera e su ciò non è possibile compromesso alcuno.

−    Il comitato è un’entità politica indipendente tanto da partiti quanto da istituzioni, e come tale la sua azione politica si deve basare nella netta separazione da questi.

−    Si contempla la possibilità di collaborare con le istituzioni solo nel caso in cui queste si schierino apertamente e concretamente contro il TAV e il sistema che a questo sottende.

−    Il Comitato fa propria la difesa dei beni comuni, intesi come beni collettivi la cui fruizione non può e non deve essere vincolata a logiche di mercato. La lotta contro la costruzione del TAV costituisce un baluardo nella difesa del territorio, bene che, nel caso l’opera fosse realizzata, verrebbe non solo sottratto alla fruizione collettiva in beneficio di pochi, ma subirebbe un deterioramento irreversibile a causa del devastante impatto ambientale dell’opera.

−    Il Comitato fa propri i principi di solidarietà e di mutuo appoggio come elementi fondanti di un sistema di relazioni tra persone e gruppi svincolato dall’utilitarismo economico e dalle deleghe istituzionali, ma anche quali strumenti fondamentali che, mediante la condivisione di esperienze e il sostegno reciproco tra realtà in lotta, permette il rafforzamento di queste ultime e favorisce il raggiungimento degli obiettivi di difesa del territorio.

−    In quanto assemblea popolare di resistenza, il Comitato fa propria l’eredità della Resistenza storica contro il nazifascismo, che fu lotta per la libertà dei popoli e dei territori e per la rivoluzione sociale, alla quale è accomunato nell’attuale lotta al fascismo di Stato che sfrutta e militarizza il territorio e che reprime ogni forma di dissenso e di opposizione che gli impedisca di imporre gli interessi dei poteri neo-liberisti. Il Comitato infine respinge tutte le forme d’infiltrazione di soggetti che siano riconducibili a ideologie e/o gruppi della destra neofascista, comunque mascherati.