Le tradizioni vanno doverosamente rispettate,
perciò anche per questo Grasso Giovedì noi si festeggia al Cas*Aupa in versione supertascabile!

i Démodé sono:
LUCIA SORAMEL ❧ clarinetto
LUCA LARUINA ❧ pianoforte
FRANCESCO ZANON ❧ violino
CLAUDIO COLAONE ❧ sassofoni
CARIN MARZARO ❧ basso elettrico
ALBERTO ZENAROLLA ❧ batteria


Orchestrina tascabile, suona musica strumentale fra ispirazioni contemporanee, folk e jazz con strumenti perlopiù acustici.

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IL MUCCHIO — Alessandro Besselva Averame
❝[…] una musica che è folk nell’animo […], un po’ musica da camera e un po’ jazz nell’utilizzo della strumentazione […]. In tutto ciò, pur sballottando l’ascoltatore da un luogo all’altro […], i Démodé, fedeli al loro nome, mantengono una certa aria d’antan, un gioco di colori seppia e di pagine ingiallite sovrapposto con sottile ironia su schemi per nulla prevedibili e soprattutto privi di patinature o autocompiacimenti. Ancora una volta lo ribadiamo: bravi, davvero molto bravi.❞

BLOW UP — Enrico Veronese
❝[…] le undici tracce di “Le parole al vento” scorrono curiose, travolgenti e sensate: i Démodé sono una cattedrale tripartita sopra la spianata di confine, con le avvisaglie sparate ben alte per farsi vedere da dove si decidono i destini musicali del Paese. E sarebbe bello che per una volta si investisse nella qualità e nel genio compositivo❞

ROCKERILLA — Massimo Padalino
❝[…] Il grado di compattezza e perfezione stilistica qui toccato è forse il vero punto di forza di un lavoro estremamente colto ma anche perfettamente fruibile.❞

OUTune — Stefano di Noi
❝[…] La forza dei Démodé è quella di comporre musica estremamente visiva senza curarsi del genere di riferimento. Anche in “Le Parole Al Vento” la musica passa con disinvoltura fra i vari sottoprodotti che jazz, folk e rock creano quando si mescolano, mantenendo come unici punti fermi gli strumenti (violino, clarinetto, sassofono, pianoforte, basso e batteria) e il sorriso sulle labbra.❞

Rumenta.it
❝I Démodé sono un sestetto strumentale friulano che suona un intruglio fra jazz (senza pisciate di assoli infiniti), folk (senza l’ausilio di pifferi e animali da cortile) e rock (senza dover sfasciare tutto). Lo fanno in modo naturale, solare, divertente, raffinato il giusto per non essere cafoni e pop il giusto per non diventare noiosi. Insomma, riescono a fondere a meraviglia musica colta e musica popolare, facendo quello che millanta di fare un noto parruccone fintogiovane col vezzo di paragonarsi a Mozart e lo fanno senza un codazzo di professionisti e consulenti che li veste, pettina, fotografa e spinge di qua e di là. Insomma, sono un gruppo di artisti veraci con grandi capacità e ancora più idee.❞

LoudVision — Laura Spini
❝[…] Ma di cosa è fatto, “Le Parole Al Vento”? È il giusto incontro di jazz, rock, sperimentalismo folk, minimalismo à la Penguin Cafe Orchestra. I Démodé saltano di tema in tema, si passano il testimone, sfondano le pentatoniche, trasformano i propri brani in suite. Il disco inizia come uno scherzo, si distende nelle parti più melanconiche, poi riparte aggirandosi tra i dintorni di bebop, mazurca, pizzica.
Insomma, l’insieme è ricco, ricchissimo, ma non per questo perde focalizzazione sull’elemento più importante: la propria inconfondibile impronta stilistica. Ognuno dei Démodé (e non è così ovvio, sono in sei, suvvia, sono in tanti) ha la propria voce. Che ne so, magari i Démodé si azzuffano in studio, ma dèi del cielo, per fortuna.❞

www.wearedemode.com
http://demode.bandcamp.com/
http://twitter.com/wearedemode

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